Il solstizio d’estate e la notte di San Giovanni

Durante il solstizio d’estate, quando il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso, comincia l’estate. L’evento, per la tradizione,  è il simbolo del matrimonio tra il Sole e la Luna. Il mezzogiorno del cosmo dove i due astri, uniti nelle nozze, spargono le loro energie nell’opulenza dei frutti tra il frinire delle solari cicale e il canto lunare dei grilli. Fin dai testi Vedici e dalla tradizione Greca poi, il solstizio d’estate è sempre stato considerato come una realtà di ordine iniziatico e magico.

San Giovanni “ la porta degli uomini ”

Nella religione Greca antica i due solstizi erano chiamati ” porte”: porta degli dei l’invernale, porta degli uomini l’estivo. Nell’Odissea Omero descriveva il misterioso antro dell’isola di Itaca nel quale si aprivano due porte: ” l’una volta a Borea, è la discesa degli uomini, l’altra, invece, che si rivolge a Noto è per gli dei e non la varcano gli uomini, ma è il cammino degli immortali” Il poeta spiega che la porta degli uomini è rivolta a Borea, cioè a nord perché al solstizio estivo il sole si trova a nord dell’equatore celeste; mentre quella degli dei e degli immortali è volta a Noto, ovvero a sud, perché l’astro al solstizio invernale si trova a sud dell’equatore.

I solstizi erano dunque simboli del passaggio o del confine tra il mondo dello spazio-tempo e lo stato dell’aspazialità e dell’atemporalità. Per la prima porta solstiziale, quella estiva, si entrava nel mondo della genesi e della manifestazione individuale, per l’altra invece si accedeva agli stati sopra individuali.

Le erbe di San Giovanni.

Le benefiche erbe colte nella note di San Giovanni (24 giugno) hanno anche la funzione di scacciare i demoni e le streghe proteggendo dal malocchio. E’ il caso dell’Artemisia, consacrata anticamente alla sorella lunare del solare Apollo. L’ Iperico, detto anche scacciadiavoli, è un altro amuleto contro ogni forma di stregoneria, se si ha l’avvertenza di portarlo sul corpo durante la notte. Anche la Verbena, simbolo di pace e di prosperitĂ  , e il Ribes, i cui frutti rossi come il fuoco sono detti ” bacche di San Giovanni”, proteggono da malefici e sortilegi. E che dire ancora dell’Aglio che si deve comprare il giorno di San Giovanni e che, appeso in casa, protegge dai vampiri?

Il fiore di San Giovanni.

Esiste poi un fiore misterioso, non registrato dai botanici, che avrebbe la virtĂą di rendere invisibile chi lo possiede, di resistere agli incantesimi e di scacciare gli spiriti immondi. E’ il fiore di San Giovanni che crescerebbe dalla felce nella magica notte. Per raccoglierlo occorre un rito particolare: a mezzanotte- così narravano gli autori degli erbari- il fiore si apre interamente, illuminando di una luce intensa tutto ciò che lo circonda. Ma proprio allora il demonio ne staccherebbe il gambo impadronendosene. Chi desidera procurarselo deve recarsi nella foresta e sedersi accanto alla felce tracciando con un coltello un cerchio introno alla piantina e un altro intorno a sĂ©.

Quando il diavolo si avvicina chiamandolo con la voce di un parente per distrarlo, non deve ascoltarlo né volgere il capo, ma continuare a fissare la pianta: solo così gli sarà possibile sconfiggere il demonio e ottenere il fiore magico.

 

Articolo liberamente tratto da:  ” Calendario le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno” Alfredo Cattabiani

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